da un'idea di
Giacomo Camuri e Giannetta Musitelli
con
Andrea Butera Sabrina Inzaghi Luca Maccagni Silvia Pallotti
narrazione
Marco Pepe
coreografia
Andrea Butera
scenografie
Sabrina Inzaghi
Dopo il celebre baritono lodigiano d’adozione Leo Nucci, del comico Filippo Caccamo, dell’Accademia di Musica Gaffurio, della Scuola di danza Il Ramo, l’Accademia delle Arti Gerundia,
la Compagnia teatrale Il Pioppo, la partecipazione con Luciano Pagetti al progetto nazionale Agis-Confcommercio #RipartiamoDallaCultura, il Teatro alle Vigne prosegue con gli streaming dedicati ai talenti e istituzioni artistiche Lodigiane.
Sul palco delle Vigne arriva il Laboratorio degli Archetipi, con Appare di lontano soffuso di mistero.
Assistiamo all'avvio di uno spettacolo. L'inizio, quando l'andirivieni di chi trasporta, dispone, inchioda, si guarda attorno, d'un tratto, scompare, sprofonda in un Altrove.
Poi ecco l'inizio di quell'Altrove, in cui il tempo delle azioni cambia e il qui dello spazio scenico si dissolve in altre ambientazioni: una stanza o magari l'orizzonte ampio di un mare aperto.
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L’Associazione nasce nel 1996 da un percorso di ricerche e sperimentazioni teatrali. Iniziato nel 1982 da un gruppo di insegnanti impegnati nell’innovazione didattica il lavoro si è avvalso della collaborazione di ricercatori universitari, animatori, registi, scenografi e musicisti.
Una fitta rete di laboratori unisce in un grande mosaico di esperienze migliaia di bambine e bambini delle Scuole dell’Infanzia e delle Scuole Primarie, di ragazze e ragazzi delle Scuole Secondarie. Rassegne teatrali ed eventi festivi hanno dato vita anche a laboratori per detenuti, persone diversamente abili e per giovani in situazioni di recupero dalla tossicodipendenza. L'associazione ha all'attivo 33 rassegne di teatro, eventi di teatro di piazza e iniziative di educazione ambientale.
I tratti essenziali che caratterizzano il lavoro dell’Associazione sono: l’esplorazione della base poetica della mente, la riscoperta del valore simbolico dello spazio, la riconquista della città e dell’ambiente come luoghi di conoscenza e di gioco, la rilettura di antiche tradizioni, la valorizzazione della coralità nella comunicazione linguistica e gestuale, la creazione di percorsi formativi complessi ispirati ai principi del confronto interculturale.